È vero,
ho perso sempre,
sconfitto nell'illusione dell’amore eterno,
di praterie di sì e di no,
dove la terra di mezzo è solo una pagina di un libro.
Sconfitto nel gridare che il sudore dei corpi,
è carne viva solo con il pulsare del cuore.
Ho perso,
scegliendo sempre e solo le stelle,
quelle che brillavano,
e al diavolo posti fissi e orizzonti sicuri,
al diavolo i fomentatori d'odio
e i cavalieri dell'apocalisse.
Mi sono ubriacato di cielo.
Ed ho perso,
nel credere che quel sole rosso,
non sia un’utopia ma un cammino,
fatto assieme a compagne e compagni
con cui condividere pane, poesia e rivolta.
Poi ascolto il canto del mare,
così dolce, così impetuoso.
Parla delle mie verità.
Le prende, le confonde, le nutre.
E urla la mia grandezza:
Essere tutto,
Essere niente.
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