venerdì 14 ottobre 2016

Grazia

Immerso nella Grazia,
virtù poco amata,
poco cercata
Avvolto tra lenzuola rosse,
nel tepore di un caldo afono
Ricordi lucidi,
di cieli e di pensieri,
amati e goduti

Ad aspettare invano una parentesi
di baci e tenerezze
Di nuvole passeggere,
di un sole che illumina
stanze buie e desolate
L’umano sentire
che si palesa in cuori
presi e donati

Dove sei anima mia?
In quale pertugio del cuore ti nascondi?

Acque bagnate
da amplessi sudati
Da sapori colmi di virtù
Carnali come una ferita che sanguina
Dolci come un bacio rubato

La patria celeste
Così vicina
Cosi lontana...


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