Ho pianto per Baghdad,
cattolica e musulmana,
cattolica e musulmana,
ora invasa e depredata
da crociati invasati.
E le lacrime scendevano
lentamente.
Ho pianto per la Libia
sovrana e laica,
ora preda di macellai senza cuore
né anima.
E le lacrime accompagnavano
il mio dolore.
Ho pianto per la Palestina
terra di pace e poesia,
per l'orgoglio di donne e uomini
costretti a vivere in lager
a cielo aperto.
E le lacrime non uscivano più,
tanta era la rabbia addosso.
Nel cumulo di sciocchezze,
urla,
ipocrisie,
complicità,
si leva il canto del Poeta.
Ed è un canto triste,
di cinguettii smorzati,
di ulivi sradicati
dalla terra natia.
Di grida,
di chi era
di chi era
e non è più.
Bansky a Gaza |
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